Il progetto “Il Tempo Sospeso” nasce con l’intento di valorizzare, in chiave coreutica e con lo spettacolo dal vivo, la figura di Maria Lai, grande figura dell’arte sarda, definita l’artista bambina per la sua capacità di giocare con l’arte, costruendo telai e spingendo l’osservatore a tessere, con l’aiuto della propria immaginazione, le trame della vita, del destino e dei sogni. Cercava, nelle luci del firmamento e nelle linee incrociate dei meridiani e dei paralleli delle sue tante geografie, il senso di un’esistenza vissuta sempre con grande sete di curiosità. Prendendo spunto dalla figura di Maria Lai come donna e artista sarda il progetto intende creare un percorso diviso in tre giorni il cui tema conduttore è il filo che unisce le esistenze e che non importa quanto si spinga oltre, l’importante è che non si spezzi e crei ritagli di vite e storie umane che riportino alle origini ed a quelle tradizioni sarde che aiutavano a respirare la famiglia. “Michelangelo ci racconta com’è nato l’uomo, ma ce lo da perfetto nel meglio della sua crescita animale, troppo bello e troppa natura per essere uomo, sappiamo che l’uomo ha perso il paradiso terrestre perché non era stato bambino non aveva giocato abbastanza. Noi siamo gli eredi di chi ha perso il paradiso terrestre, abbiamo sempre bisogno di giocare perché solo così lo riconquistiamo. Bisognerebbe ripercorrere questa storia, in un mondo che ormai sembra destinato allo sfacelo. Io sono una bambina che gioca. Ogni bambino inventa di essere un altro perché la vita non gli basta e allora nascono le storie. Raccontare storie è un modo di giocare e di ritrovare qualcosa di un vecchio paradiso dimenticato. Mi chiedo :”cosa vuol dire cucire”? Un ago entra ed esce da qualcosa lasciandosi dietro un filo segno del suo cammino che unisce luoghi e intenzioni, più di saldare o l’incollare portano insieme estraneità, il filo unisce come si unisce guardando o parlando. Niente ne è fisicamente trasformato, le cose unite restano integralmente quelle che erano solo attraversate da un filo traccia di intenzioni, raggio laser, nota assoluta che fugge da un piccolissimo buco, percorso del pensiero, un bussare alla porta....entrare...esplorazione non presa di possesso perché il filo si può tagliare e sfilare e tutto luoghi e traccia del pensiero tornano intatti, affidati alla memoria che ha altre file, altro cucire.” (Maria Lai)

 

 coreografia Livia Lepri e Angela Torriani Evangelisti

Musiche: Autori Vari
Luci: Adriano Marras
Interpreti: Angela Torriani Evangelisti, Marta Bullitta, Elena Cabras
 

Produzione 2021