Primavera a Teatro - 13^ edizione - 2024

Direzione artistica di Livia Lepri



E’ la rassegna curata dalla Compagnia Danza Estemporada; vuole creare un confronto artistico tra la nostra realtà e le altre compagnie presenti nel resto del continente; quest’anno la rassegna, a partire dal 1 marzo, si svolgerà interamente a Sassari, presso lo Spazio Estemporada, con spettacoli fissati alle ore 20.00 e seguiti da uno speciale aperitivo con gli artisti. Il programma proposto per la rassegna è stato creato anche pensando ad un pubblico che sia il più eterogeneo possibile, dai bambini e ragazzi agli adulti, perché si capisca che il linguaggio della danza è per tutti e la comunicazione legata al movimento è universale. 

 

BIGLIETTERIA

Intero 8€ ridotto 5€

Il biglietto include spettacolo + aperitivo con gli artisti 

Gli spettacoli si terranno alle ore 20.00 e a seguire apericena con gli artisti

1 MARZO - "Hopesolo" ARIELLA VIDACH-AIEP

Con l’avvento dei social media e della realtà virtuale, si sta definendo un nuovo concetto di corpo, un corpo spinto ben oltre la sua forma fisica e biologica tradizionale, un corpo che può interagire e comunicare attraverso immagini, testi e video, e che sfugge completamente l’esperienza fisica, sensoriale corporea, fondamentale per consolidare e radicare le esperienze. HOPE intende affermare l’importanza della materialità del corpo e, per estensione, quella dell’esperienza fisica, anche in relazione ai nuovi corpi che il progetto scruta nei diversi aspetti: dal corpo sociale a quello tecnologico, dal corpo biologico al corpo politico. Il progetto mira a riconoscere in ognuno di questi una parte fondamentale dell’esperienza del nostro presente, fornendo spunti per comprendere come il concetto di corpo si stia evolvendo.

Idea e regia Ariella Vidach, Claudio Prati 

Danzatrice Sofia Casprini 

1 MARZO - "Box" COMPAGNIA DÉJÀ DONNÉ

Questo nuovo lavoro di Virginia Spallarossa si muove attorno a una ricerca sulle tracce di una scrittura dal linguaggio semplice, confrontandosi con la consapevolezza di un essere solo su scena. Una breve sospensione del tempo, per evocare una trasformazione del gesto in una coreografia legata e in costante rapporto con gli elementi essenziali che lo circondano. Un essere solo nella sua solitudine, in uno spazio svuotato, tra le rovine di un castello di carta, da scatole che custodiscono un tesoro, ma quale? Un percorso tradizionale e una narrazione percettibile che lascia spazio a gesti silenziosi di un essere solitario che si interroga sulla sua storia.

Prima Nazionale 

concept e coreografia: Virginia Spallarossa

con: Virginia Spallarossa

regia: Gilles Toutevoix

musiche: utilizzate di pubblico dominio

6 APRILE - "Sustraiak" BORDERLINE DANZA

Nel deserto della società moderna, arido sotto il profilo della spontaneità dell’ essere, SUSTRAIAK si ripropone di esplorare il manifestarsi della natura, che con il suo movimento, si riappropria istintivamente di ciò che le appartiene, arrivando ad affondare le sue radici sino allo spirito dell’essere umano, che tanto cerca di sradicarle. Compagnia

Autori|interpreti: Alessandro Esposito e Maite Rodgers Gastaka

Produzione: Borderlinedanza 2022, Regione Campania, Progetto Speciale CDTM Genius Loci 2022, SalernoDanza Festival, Residenza C.Re.A.Re. Campania 2022 con il sostegno del MIC

6 APRILE - "Gone Flowers" BTT Balletto Teatro di Torino

“Siamo abitanti della terra, impieghiamo anni per armonizzare la nostra sincronia, tra radici, terra e sogni da vivere; i nostri fiori si fondono con la pelle cucita alla nostra memoria, una memoria storica che ci tiene prigionieri e ci impedisce di volare. Sopra la terra stiamo e sotto di essa restiamo in ascolto.”  José Reches

Così simili, così diversi, i due interpreti si legano insieme come filamenti di DNA. Due corpi, un respiro. Il lavoro si sviluppa e ruota intorno ai concetti di contrapposizione e confronto. Il tempo, il movimento e le diverse fisicità, sono l’approccio scenico di Gone Flowers, un duo tutto al maschile dove la qualità di movimento proposta incontra l’estetica della contraddittorietà.

Produzione: Balletto Teatro di Torino

Coreografia: José Reches

Danzatori: Luca Tomasoni & Luis Agorreta

Musiche: Borja Ramos, Pete Seeger

Costumi: Majatai

 6 APRILE - "En Pathos - Sentirsi Sentiti" Versilia Danza

Da dentro a fuori, lo stato in cui versiamo è la risultante di come noi abbiamo tradotto ciò che ci è accaduto - in parte costituito dalle nostre interazioni con gli altri. Il nostro stato è la danza della nostra vita; il modo che abbiamo di abitarla. Gli altri la vedono appena un attimo, nella nostra incoscienza, perché spesso stabiliscono/stabiliamo un contatto, senza il tempo di contemplare l'altro a sua insaputa. L'incontro ci spinge ad esprimerci e qui nasce la comunicazione. Oppure, qui ne inizia la fine; non sempre capiamo la danza dell'altro. Cerchiamo tra le sue dinamiche quelle che più somigliano alle nostre. Ignoriamo che forse, per il nostro prossimo, esse hanno un significato diverso. Dopo silenzi dettati dalla rinuncia o dalla frustrazione o dall'orgoglio, con urla all'unisono per sovrastarsi, cerchiamo disperatamente di sentirci sentiti. Ci sentiamo così facili da capire, è l'altro che decide di non volerlo fare, no? Se invece ci allontanassimo e ci mettessimo in osservazione del nostro prossimo, impareremmo la lingua per tradurlo? Ci riusciremmo? Ci riusciremo prima dello scadere del trentesimo minuto?

Di e con Valentina Sechi e Luca Tomao 

Produzione Versiliadanza con il sostegno di MiC, Regione Toscana e Comune di Firenze

20 APRILE - "Kyme" - Art Garage

 

Due donne in un continuo cercarsi e sorreggersi. Azioni sceniche fatte d’intrecci vorticosi e dinamiche crescenti, un flusso di danza elegante e potente, ma allo stesso tempo dolce e raffinato.
Coreografie:  Emma Cianchi 
Danzano: Maria Anzivino e Ginevra Cecere 

20 APRILE - "Balancier" - Mandala Dance Company

Siamo tutti alla ricerca di un equilibrio, statico o dinamico, ma forse ci viene chiesto semplicemente di oscillare all’infinito nel duale senza mai raggiungerlo.

Concept, Coreografia e Regia: Paola Sorressa

Danzatori/Interpreti: n°3

Disegno Luci: Luca Bevilacqua Musiche: AA.VV

4 MAGGIO - "CON-FUSIONE" Arb Dance Company

E’ un’introspezione sui complicati rapporti di coppia! Stare insieme a qualcuno, condividendo un percorso di vita, è un’esperienza che rimodula l’esistenza e mina più di quanto siamo disposti ad accettare la nostra soggettività. Spesso si passa da momenti di gioia a momenti di disperazione e di dolore infinito quando l’amore finisce.  La “distanza” sia fisica che interiore dall’altro diventa una esigenza in opposizione al voler stare sempre insieme quando si è innamorati. Quando un amore finisce c’è un continuo movimento oscillatorio che avvicina e allontana e che ferisce nell’una e nell’altra direzione. E in questa lotta per ripristinare l’equilibrio che ci costringe spesso a forzarne, in una direzione o nell’altra, l’evoluzione: così si può provare a “cancellare” l’altro, eliminando completamente la sua immagine esterna dalla nostra vita, e annullare ogni aspetto positivo del tempo trascorso insieme, per ritrovarsi a fare i conti soltanto con ciò che di noi si è per sempre perduto.

Produzione: Arb dance company

Coreografia di: Irma Cardano

Danzatori:  Monica Cristiano – Luigi D’Aiello

Direzione artistica: Annamaria Di Maio

4 MAGGIO - "Zatò e Ychì" - ASMED Balletto di Sardegna

Zatoychi, Zato' per gli amici -o per i più acerrimi nemici che non vogliono perder tempo a pronunciare per intero il suo nome, è un invincibile spadaccino cieco della tradizione giapponese. A lui in Giappone hanno dedicato numerose serie tv e di recente un bel film con contenuti ematici molto importanti, come pure quelli ironici. A lui ci siamo ispirati in questa nostra breve performance. Chi, conoscendolo, volesse individuarne nel nostro lavoro le tracce, le ritroverà nell'ironia che a tratti lo permea, oltreché in un oriente mitico che ci siamo divertiti a reinventare. Per noi Zatoychi divide in due la sua anima, scindendosi in forma maschile e femminile, e diventa Zato' & Ychi', due samurai che si scontrano in tre cruentissimi combattimenti, sostenuti e incalzati nel loro serrato confronto da clangori metallici e dal ritmo profondo delle percussioni. I costumi indossati dai due danzatori sono un elemento essenziale. Trapunti di miriadi di campanelli, sono sculture sonore in movimento che ricordano alcuni felici esperimenti teatrali della Bauhaus. Incorporano oggetti metallici che al momento opportuno vengono scossi e percossi: sono infatti i costumi stessi a creare una colonna sonora e a dettare in parte, col loro peso e volume, il movimento dei danzatori. Inizialmente i duellanti devono affrontare non solo la violenza dello scontro, bensì anche il peso delle proprie armature sonore; il terzo combattimento, in cui i samurai indossano degli Hakama-indumento alle cui pieghe vengono fatti corrispondere i precetti del Bushidō, il codice di condotta morale del guerriero giapponese -è invece rarefatto e nudo. La performance procede secondo una sorta di sottrazione, la tensione permane tuttavia inalterata e intensa. Chi siano costoro, e cosa rappresentino, non è dato sapere. Appartengono ad una civiltà umana dimenticata da milioni di anni? sono i superstiti di un futuro postatomico? a riguardo della loro identità siamo liberi di immaginare altro e molto altro ancora. Con certezza, sappiamo soltanto del loro vivere un’incessante metamorfosi e un continuo liberarsi da strutture troppo rigide. Fino alla fine.

Progetto regia e ideazione costumi: Senio G.B. Dattena 

Coreografia e Danza: Angela Valeria Russo e Lucas Monteiro Delfino

Musica: Marco Caredda

Realizzazione Costumi: Stefania Dessi, con le allieve dell’Istituto per i Servizi Sociali S.Pertini(Cagliari) e del Liceo Artistico G.Brotzu(Quartu Sant’Elena)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Compagnia Danza Estemporada, Via Venezia 7, Sassari 07100

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